Ricordiamo che, selezionando seriamente, sono da mettere in riproduzione solo i cani considerati, dal punto di vista veterinario, SANI!
Sono perciò considerati sani ad ammessi alla riproduzione i soggetti i cui risultati UFFICIALI delle lastre per displasia delle anche e dei gomiti corrispondano a
HD - displasia dell'anca: A - B - C
ED - displasia del gomito: 0 - Bl - 1
come evidenziato dallo schema sottostante
Prima ancora di entrare nel merito dell'argomento vi segnalo che
a questo link trovate l'elenco completo e (più o meno) aggiornato delle certificazioni UFFICIALI dell'ASSENZA DI DISPLASIA dell'anca e di displasia del gomito dei nostri cani
certificazioni che poi potete anche trovare, con l'aggiunta di altre informazioni relative ai singoli soggetti, nelle loro rispettive pagine nella sezione "News Displasia", divisi per cucciolate.
Per far sì che i nuovi soggetti nascano il più sani possibile è quindi opportuno testare i genitori, prima di metterli in riproduzione, per queste patologie.
TUTTI i nostri cani vengono messi in riproduzione SOLO se i loro esami sanitari risultano ottimi.
Tre sono i presupposti fondamentali se decidiamo di parlare di questa malattia:
In quest’ottica è fondamentale eliminare dalla riproduzione cani displasici, maschi o femmine che siano.
In via preventiva, l'importanza della selezione ha un'enorme significato perché ci permette di tenere sotto controllo, per quanto possibile, la displasia.
Dovete pretendere che gli allevatori vi mostrino l'esito ufficiale delle radiografie di entrambi i genitori del cucciolo che state per portare a casa. A questo proposito vi invito a dare una lettura all'articolo con i consigli per la scelta dell'allevatore.
La displasia può essere causa di notevole disagio per il proprietario e di grande sofferenza per il soggetto colpito, limitandone pesantemente l’attività e compromettendone gravemente la qualità di vita.
Il risultato è la comparsa di diverse condizioni patologiche, tutte accompagnate da dolore, zoppia e sviluppo di artrosi.
Il gomito del cane è costituito da un’articolazione di tipo mobile, formata da una cavità articolare interposta a superfici lisce e rivestite di cartilagine. Questa cavità è riempita dalla sinovia, un liquido lubrificante.
I capi ossei presenti nell'articolazione del gomito sono rappresentati dalla porzione distale dell’omero e dalla porzioni prossimali di radio e ulna.
I segmenti ossei hanno una capsula articolare comune, rinforzata anteriormente da un legamento membranoso.
Vi sono poi due legamenti collaterali, uno mediale (faccia interna) e uno laterale (faccia esterna), il legamento anulare del radio e il legamento obliquo.
I muscoli e i tendini: i tendini del brachiale e del bicipite e i muscoli flessori ed estensori di carpo ed avambraccio.
La displasia del gomito è una malformazione articolare dovuta allo sviluppo anomalo dell'articolazione del gomito. Ciò comporta la formazione di artrosi.
È una malattia cronica e debilitante, ereditaria poligenica, sulla quale influiscono notevolmente diversi fattori (ambientali, nutrizionali, accrescitivi). Provoca degenerazione dell'articolazione con artrosi progressiva, limitazione dell'ampiezza dei movimenti, dolore cronico.
Esistono quattro diverse manifestazioni possibili :
UAP: mancata unione del processo anconeo
FCP: frammentazione del processo coronoideo mediale
OCD: osteocondrite dissecante del condilo omerale
INC: incongruenza
Il coefficiente di ereditarietà per quanto riguarda la displasia del gomito è maggiore che nella displasia dell'anca.
L’aspetto fondamentale della displasia del gomito è rappresentato dall’osteocondrosi, ovvero da una carenza dell’ossificazione encondrale a livello di cartilagine di coniugazione e articolare, tipica del periodo di rapido accrescimento.
Si tratta di un processo degenerativo a carico della cartilagine e dell’osso.
Le regioni ossee interessate sono le fisi (zone di accrescimento) e le cartilagini articolari.
È una patologia multifattoriale in cui interagiscono diverse cause.
I soggetti più colpiti sono i cani di grande taglia e gigante in accrescimento.
Oltre al peso anche il grado di attività può rappresentare un fattore scatenante la patologia.
Genetici: sono importanti soprattutto in relazione al rapido accrescimento osservato in cani con rapido e grande sviluppo scheletrico e muscolare (infatti è difficile riscontrare osteocondrosi in soggetti con peso inferiore ai 25 kg).
Inoltre nei soggetti di sesso maschile l’incidenza è doppia o tripla rispetto a quella riscontrata nelle femmine, le quali hanno una velocità di crescita inferiore.
Alimentari: l’iperalimentazione e la sovra-integrazione promuovono un rapido accrescimento con conseguente aumento del carico meccanico su superfici scheletriche ancora immature.
Nelle forme di displasia del gomito, il fattore nutrizionale maggiormente sotto accusa è il calcio.
Diete eccessivamente arricchite con questo minerale possono infatti interferire con la corretta trasformazione e maturazione delle cartilagini in accrescimento e, di conseguenza, ripercuotersi sulla crescita in lunghezza delle ossa del gomito.
Ormonali: causato da disfunzioni ormonali, o per causa di ormoni.
Per la displasia del gomito i primi segnali d’allarme possono comparire precocemente, a 4-5 mesi di età, con zoppia, anche poco appariscente e saltuaria, accompagnata talvolta da rotazione esterna delle zampe e, magari, deviazione dei gomiti all'interno.
Attenzione, però, i cuccioli che zoppicano in maniera evidente sono solo l’apice dei soggetti affetti da displasia del gomito.
Moltissimi cani possono presentarsi soltanto restii al movimento, con andatura rigida, innaturale, a piccoli passi.
La sintomatologia alle volte è fin troppo evidente ma più numerose volte fraintesa e "confusa" con una panosteite o con una andatura poco salda tipica di un cucciolino: per una diagnosi certa è necessario eseguire un esame radiologico delle articolazioni in due differenti proiezioni: Medio-Laterale flessa e Dorso Palmare obliqua con angolo di rotazione di 15°, da eseguirecon il cane in anestesia generale.
I risultati vengono interpretati dalle Centrali di Lettura Ufficiali (CeLeMaSche, FSA) , che assegnano il loro giudizio.
La componente genetica è importante come fattore predisponente, quindi è indispensabile un'attenta selezione dei riproduttori.
Fondamentale, però, anche la corretta alimentazione, specie per i soggetti di taglia grande e gigante in cui non si deve ricercare una crescita troppo veloce: l'eccessivo incremento del peso corporeo, determina una forza di carico che va a gravare su articolazioni e strutture muscolo-scheletriche ancora inadeguate ed immature; come diretta conseguenza avremo uno stato di sofferenza dell’intera articolazione e una predisposizione ai fenomeni degenerativi che sono alla base della displasia del gomito.
Per garantire al proprio cane una buona qualità di vita, è bene applicare alcune regole:
Quando si decide di prendere un cucciolo, specie se appartenente ad una razza predisposta alla displasia, è importante rivolgersi ad allevatori seri ed affidabili, che utilizzino riproduttori esenti da displasia dell'anca e del gomito.
Per questo esistono le Centrali di Lettura (CeLeMaSche, FSA) per il controllo ufficiale di tali patologie del cane. Questi organismi valutano la radiografia dei soggetti impiegati per la riproduzione, verificano i segni radiografici della malattia e rilasciano un apposito certificato, con valore ufficiale sul grado della displasia o sulla sua assenza.
Quando scegliete un cucciolo è quindi importante richiedere all'allevatore copia di tale certificato riferito ai genitori del cucciolo stesso, anche se non c’è mai la certezza che tutti i cani che hanno genitori senza displasia siano anch'essi liberi da displasia dell'anca.
I cuccioli a rischio (quindi tutti quelli di razza grande o gigante) devono essere alimentati con diete appropriate, specificatamente formulate in base alla loro taglia, all'età, e al tipo di vita che conducono.
In particolare, sono da evitare gli eccessi energetici e le esagerate integrazioni in minerali e vitamine.
L’ipernutrizione, infatti, si rivela un fattore di grave danno per le articolazioni in crescita: sia perché il sovrappeso grava esageratamente sulle giunzioni in sviluppo, sia per gli squilibri di natura metabolica che l’ipernutrizione può provocare, a discapito della corretta trasformazione della cartilagine in osso.
Il livello ed il tipo di attività fisica devono essere assolutamente adattati su misura allo stato delle articolazioni del cane in crescita.
Cuccioli di taglia grande o gigante, quindi a “rischio displasia” dovrebbero evitare regimi di allenamento o impegni agonistici e/o di lavoro troppo intensi, in modo da ridurre l’uso eccessivo ed incontrollato delle fragili articolazioni in crescita.
Prevenire l’artrosi è la chiave di un approccio di successo ai soggetti displasici.
Spesso, infatti, poche settimane o pochi mesi di incongruenza articolare possono portare l’artrosi a livelli tali da invalidare il successo di interventi di prevenzione e costringere a chirurgie di salvataggio, spesso invasive e non sempre efficaci.
Per aiutare i cuccioli predisposti alla displasia a ridurre il rischio di grave artrosi, possono essere utili i condroprotettori: sostanze che, se somministrate con razionalità, tempestività e costanza consentono di proteggere e rinforzare la cartilagine.
Così facendo, i condroprotettori possono aiutare a ridurre lo sviluppo dell’artrosi.
In ogni caso, sarà il veterinario di fiducia a stabilire precisi protocolli di controllo dell’artrosi secondaria alla displasia, basati ad esempio sulla combinazione dei condroprotettori con il controllo dell’alimentazione (e, dunque, del peso dell’animale) ed un’attività fisica regolare.
Un proprietario informato, attento e consapevole è una pedina ESSENZIALE per prevenire queste displasie e controllare l’artrosi che ne deriva.
ED 0 --> per un gomito perfetto
ED BL --> per minime alterazioni articolari
ED 1 --> se gli osteofiti sono inferiori a 2mm
ED 2 --> se sono presenti osteofiti fra 2 e 5mm, o se c'è fusione incompleta del processo anconeo
ED 3 --> presenza di osteofiti maggiori di 5mm, o UAP o FCP o OCD conclamate
Classificazione FCI - IEWG della displasia del gomito
- Grado 0: gomito normale; non si riscontrano alterazioni;
- Grado I°: artrosi leggera; è presente una formazione di osteofiti di ampiezza inferiore a 2mm; e/o appare un aumento di sclerosi dell'osso subcondrale nella regione della parte distale dell'incavo trocleare dell'ulna; e/o appare uno scalino evidente tra la testa del radio e la parte caudale dell'incavo trocleare nella proiezione sagittale;
- Grado II°: artrosi moderata; è presente una formazione di osteofiti di ampiezza tra 2 e 5 mm;
- Grado III°: artrosi grave; è presente una formazione di osteofiti di ampiezza superiore a
5 mm; l'evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato, di una OCD del condilo mediale o di una mancata unione del processo anconeo comportano il grado III° indipendentemente dal grado di artrosi presente; anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per patologie del gomito da sviluppo devono essere classificati come Grado III°, se l'intervento eseguito è dimostrabile.
Per la displasia del gomito in Italia i controlli sono fortemente raccomandati ma non sono al momento obbligatori per la maggior parte delle razze.
Mi fa molto piacere!
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